Un altro punto di vista. Lettura tattile del Ritratto di Salomon Adler

«Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze»

 

La nuova definizione di Museo adottata da ICOM (approvata il 24 agosto 2022 nell’ambito dell’Assemblea Generale Straordinaria di Praga) pone l’accento sui temi dell’accessibilità e dell’inclusione, nonché della partecipazione della comunità.

Su questi temi vuole riflettere il Project work Un altro punto di vista. Lettura tattile del Ritratto di Salomon Adler promosso dalla Fondazione Accademia Tadini in collaborazione con l’IIS Decio Celeri di Lovere in occasione del restauro del dipinto di Salomon Adler, il Ritratto di giovane uomo con veste da camera e berretto, sostenuto da Marsilio Arte.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Accademia Tadini onlus, è stato elaborato da Selene Carboni, storica dell’arte con competenze specialistiche sul tema della fruizione delle opere da parte di persone non vedenti in collaborazione con Roberta Botta (docente di laboratorio Figurazione); Maurizio Jacopo Andriolo (docente di Discipline grafico pittoriche) e Dario Lumina (docente di Modellato del biennio dell’indirizzo Liceale Artistico) docenti delle materie di indirizzo artistico dell’IIS Decio Celeri, Lovere, e vede protagonisti gli studenti della classe III B del liceo artistico.

Il progetto:

– stimola una riflessione sul tema dell’accessibilità e dell’inclusione, ponendo l’attenzione in particolare sul mondo delle persone non vedenti ed ipovedenti e soprattutto, su come esse possono accedere all’arte quindi fruire e beneficiare delle opere.

– promuove l’orientamento degli studenti, offrendo un’esperienza connessa all’ambito di studio liceale affrontato, che apra nuove prospettive sul futuro percorso formativo e professionale.

– vuole stimolare una riflessione sul tema del valore civico della cultura: civico inteso non solo come ampliamento dell’offerta culturale a più categorie sociali ma anche come possibilità di partecipazione attiva del singolo al benessere comunitario.

– attraverso gli studenti sensibilizza la comunità, portandola a riflettere in merito alle modalità con le quali possiamo fruire delle opere d’arte.

– favorisce la conoscenza dell’ambiente museale e dei suoi fruitori, le questioni organizzative e gestionali e la metodologia di traduzione di un’opera d’arte pittorica.

– consente agli studenti di mettere a frutto le competenze artistico-culturali ed educative acquisite grazie al percorso di storia dell’arte.

Le attività formative e laboratoriali porranno particolare attenzione sulle modalità con le quali sarà possibile mediare i contenuti del Ritratto per agevolarne la comprensione, analizzando i metodi didattici di analisi tattile, di interiorizzazione dell’immagine e di riproduzione della stessa. L’utilizzo di tutti i sensi, in particolare del senso del tatto, che spesso è inibito, è di fondamentale importanza per l’essere umano, in quanto crea la nostra percezione della realtà. Un approccio all’arte più consapevole consente esperienze sociali appaganti.

Le attività prevedono uscite didattiche volte a coinvolgere maggiormente gli studenti nel progetto, che si trasformano da spettatori passivi a protagonisti attivi, approfondendo la conoscenza di modelli metodologici di grande livello, attraverso una visita al Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros di Bologna e alla postazione tattile di lettura della Stele Tadini allestita presso l’Accademia Tadini Onlus.

A conclusione del percorso, in occasione della presentazione del Ritratto restaurato, sarà realizzato un evento che vedrà gli studenti organizzare una mostra, accogliere i differenti pubblici e fare da guida alla fruizione dell’opera restaurata.

Un progetto di cittadinanza attiva

Il percorso educativo proposto è un vero e proprio progetto di cittadinanza attiva e di rilancio della cultura come elemento propulsore principale per il progresso materiale, spirituale e comunitario della società nel suo insieme.

Gli studenti rischiano di apparire passivi di fronte ad una concezione della cultura che potrebbe apparire molto lontana dai loro interessi personali e di non comprendere quali possibilità essa può concretamente offrire in termini di professionalità personale, sia di progresso sociale.

Per generare un cambiamento di prospettiva di promuovere l’istruzione come stimolo per la crescita culturale e sociale della comunità, è necessario incoraggiare un senso della didattica in cui assume una centralità assoluta il concetto di esperienza.

La didattica attiva, l’educazione attiva, sono termini che designano un insieme di riflessioni e di esperienze accumunate dal considerare il soggetto dell’intervento educativo come parte attiva del processo formativo, protagonista del suo apprendimento e del suo sviluppo, anche lavorativo.

Il museo costituisce uno delle sedi di questa educazione esperienziale; più in particolare un luogo in cui gli studenti comprendono che la cultura, le idee sono fatti (pratica, azione, desiderio di offrire un contributo); acquisiscono un insieme di competenze trasversali (soft skills) e specifiche (hard skills) che li orienta nel loro progetto di vita futuro; comprendendo la dimensione sociale dei loro apprendimenti e delle loro esperienze. Il museo quindi come luogo di formazione delle competenze e luogo della cittadinanza attiva.

In quest’ottica di fare del museo un necessario e potente completamento della scuola e dello sviluppo della società è necessario guardare ad esso non più solo come il depositario di oggetti di cultura o laboratorio specialistico per eruditi, ma come produttore e divulgatore di cultura.

L’esperienza educativa che il progetto realizza non è solo l’acquisizione dei mezzi più opportuni per avvicinare il museo al pubblico, ma è permettere allo studente di entrare a far parte, come elemento attivo, della comunità cittadina. Lo studente non impara solo contenuti ma è calato in un’esperienza che lo porta a condividere esigenze sociali per il benessere della comunità, e che offre una opportunità di orientamento lavorativo futuro.

Il progetto formativo è considerato valido come attività connessa al programma ministeriale del PCTO (Percorsi per lo sviluppo delle Competenze Trasversali e l’Orientamento) poiché in linea con gli obiettivi generali e le modalità di attuazione.

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