La porcellana di Parigi

Manifattura detta “de la Reine”, rue Thiroux (1776-1806)

1. Compostiera polilobata con decorazione floreale, quattro esemplari, 1775-1797, H 325-H 328

 

Manifattura di M. A. Houzel

2. Quattro tazze à litron e tre piattini con putti a monocromo, (Allegorie delle arti), 1798-1806, H 105, 106, H 107, H 108

3. Tazza à litron con felino; piattino con cane da caccia, H 116

Tazza à litron con bovino sdraiato; piattino con cineserie, 1798-1806, H 114

La Manifattura detta “de la Reine”, sita in rue Thiroux, fondata da André Marie Lebeuf e attiva tra il 1776-1806, poteva vantare stretti rapporti con la corte. Da quando, nel 1778, la manifattura aveva ottenuto la protezione della regina Marie Antoinette peggiorano i rapporti con Sèvres che provocano a Lebeuf multe e un arresto. La marca, depositata nel 1776, consisteva in una “A” maiuscola in blu sottocoperta, successivamente sostituita da “A” coronata dipinta in rosso o in oro, in uso dal 1778 fino alla Rivoluzione.

Lebeuf dirige la manifattura fino al 1797, quando gli subentra Marie Antoine Houzel, associato fino al 1798 con Charles Barthélemy Guy, mercante di porcellane. Guy e Houzel invece si firmano con le iniziali o con il loro nome per esteso e talvolta aggiungono l’indirizzo di Rue Thiroux.  Attraverso i pezzi della collezione Tadini, in parte forse destinati all’uso, in parte acquistati con intento collezionistico, si può oggi seguire l’evoluzione stilistica dei decori adottati nella manifattura nell’ultimo quarto del XVIII secolo.

Le quattro compostiere decorate con mazzi di fiori e marcate con la “A” rossa coronata, sono di buona qualità. La tipologia decorativa, analoga a quella del servizio di Locré, farebbe ipotizzare che possano essere stati acquistati per incrementare il servizio.

Le cinque tazze à litron realizzate dalla manifattura di rue Thiroux sono invece ascrivibili alla gestione di Houzel per la marca “Housel” posta sotto i pezzi. Tra questi, quattro sono decorati con fasce a monocromo e scene con putti di buona qualità pittorica, mentre il quinto, recante un felino sulla tazza e un cane da caccia sul piattino (III.33), può essere avvicinato stilisticamente all’esemplare non marcato, decorato con un bovino sdraiato e cineserie.

Ilaria De Palma

La porcellana di Parigi

(Sala IX, vetrina II)

Nel terzo quarto del Settecento nascono a Parigi numerose manifatture di porcellana, la cui produzione entra in competizione con quella della Manifattura reale di Sèvres. Ponendosi sotto la protezione di influenti membri della corte, dalla regina Marie Antoinette, a Luigi Filippo duca di Orleans (dei quali spesso assumono il nome o le iniziali nella marca) guadagnavano privilegi e esclusive che, progressivamente, venivano sottratte a Sèvres. La collezione del conte Tadini documenta le manifatture di Locré, cui si deve il servito da tavola, “du Duc d’Orleans“, “de la Reine” poi Housel, e quelle dei mercanti Nast e Darte frères.

 

Nast, rue de Popincourt, poi rue des Amandiers

4. Tazza à litron con leone; piattino con paesaggio, 1783-1828, H 115; Tazza à litron con capra sdraiata sull’erba; piattino con fiore stilizzato, 1783-1828, H 117

5. Tazza à litron e piattino con paesaggio con rovine, 1782-1820, H 89

Jean Népoumucène Hermann Nast – immigrato austriaco formatosi presso la manifattura di Sèvres -nel 1783 Nast rilevò la piccola manifattura di maiolica fondata da Pierre Lemaire e la trasformò in una fabbrica prospera e di successo. Nast reclutava i migliori decoratori disponibili a Parigi, capaci di fornire un repertorio di grande varietà. La marca era costituita dalla scritta “Nast”.

 

Manifattura parigina anonima

6. Tazza à litron e piattino con paesaggio, primo decennio del sec. XIX, H 90

La tazza e il piattino, messi a confronto con quelli prodotti nella Manifattura di Nast, confermano l’omogeneità stilistica della produzione parigina.

 

Darte frères, rue de la Roquette, Palais Royal, rue Vivienne, 16

7. Tazza à litron e piattino con contadino a monocromo, 1804-1828, H 112

Luis Joseph e Jean Fran√ßois Darte fondano nel 1804 una manifattura che haparticolare successo per la ricchezza e accuratezza dei decori, tanto da ottenere prestigiosi riconoscimenti alle esposizioni del 1806 e del 1819. La marca è generalmente costituita dalla scritta “Darte Frères”.

8. Tazza à litron con disegno a monocromo di un fanciullo; piattino con campanelli, ultimo decennio sec. XVIII, H 111

La tazza va messa in rapporto con l’esemplare della manifattura Darte frères.

 

Manifattura parigina anonima

9. Tazza à litron e piattino con festoni di fiori, secondo decennio sec. XIX

10. Tazza con Alessandro e Rossane (?) a monocromo; piattino con bordo dorato, primo decennio sec. XIX, H 126

11. Tazza à litron con scena di un vecchio con una fanciulla; piattino con cappello, maschera e fuso, ultimo decennio sec. XVIII, H 125

12. Manifattura parigina, Tazza à litron e piattino con fiori entro riquadri e fasce di foglie stilizzate, H 121, H 122

Un nutrito nucleo della collezione di porcellane del conte Tadini consiste in pezzi unici, per la maggior parte tazze à litron con piattino, che documentano lo stato della produzione di porcellana in Francia per un arco cronologico che va dall’ultimo quarto del Settecento secolo al primo quarto dell’Ottocento. Sono pezzi provenienti da diversi laboratori, dalla Manifattura Reale di Sèvres ai numerosi centri parigini attivi nella capitale francese dalla seconda metà del XVIII secolo. Le superfici delle tazze à litron offrono uno straordinario repertorio di motivi decorativi: fiori, scene mitologiche, paesaggi, composizioni a monocromo, ritratti femminili, scene campestri, nature morte, allegorie in particolar modo legate ai temi delle arti, come l’architettura (H 108) e la scultura (H 105).


 

Per saperne di più:

– I. De Palma, Le porcellane da collezione francesi, in A tavola con il conte. Porcellane europee della collezione Tadini, catalogo della mostra (Lovere, Accademia Tadini, 22 maggio-28 agosto 2011), Lovere 2011, pp. 116-121; p. 125 schede III.21-III.25

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