BergamoScienza 2022 all’Accademia Tadini

Dal 3 al 16 ottobre 2022 l’Accademia Tadini è lieta di ospitare la XX Edizione del Festival di BergamoScienza, alla quale l’Istituto Decio Celeri parteciperà con una mostra, tre laboratori e una conferenza. Il protagonista, scovato tra le pagine dei libri della Biblioteca Storica, è il matematico bresciano Nicolò Tartaglia.

Tartaglia – la mostra

Il coinvolgimento dell’Accademia Tadini nei progetti di BergamoScienza parte da una visita delle professoresse dell’IIS Carolina Bergamini e Daniela Molinari alla storica Biblioteca dell’Accademia Tadini, dove hanno individuato alcuni volumi legati al matematico bresciano Niccolò Tartaglia, tra i quali una preziosa edizione delle sue opere.

Quattro studenti della classe quarta liceo classico – Samuele B., Camilla C., Dariia K., Elisa S., hanno svolto il proprio PCTO a giugno, presso l’Accademia Tadini, impostando il percorso della mostra dedicata a Tartaglia, che sarà allestita presso la Sala Affreschi dell’Accademia. Sotto la guida del dott. Albertario, direttore dell’Accademia, hanno studiato e pensato la mostra con i materiali della biblioteca storica che i ragazzi delle medie potranno visitare durante il laboratorio “Tar-taglia e piega”.

Tartaglia – il video

Samuele B. ha scritto una bellissima sceneggiatura, interpretata da Francesco Mognetti e Andrea Zamboni, insegnante di matematica e fisica, e da Samuele Di Giuseppe studente del liceo del classico. Le riprese sono state effettuate da  Alex Dobre, dell’Associazione Culturale Olive a pArte.

In attesa che si aprano le attività di BergamoScienza, per capire un po’ meglio chi è il matematico bresciano Niccolò Tartaglia, godetevi il filmato sui MateMatti del Cinquecento.

Tartaglia – la conferenza

Per saperne di più, partecipa alla conferenza del prof. Enrico Previtali giovedì 6 ottobre, alle ore 20.30, presso la Sala affreschi dell’Accademia Tadini (con ingresso da Piazza Garibaldi 5).

Tartaglia e il significato storico-filosofico della sua opera

Enrico Previtali

Matematico, Maestro d’abaco, lettore di matematica, traduttore, Niccolò Fontana, noto come Tartaglia a causa dei suoi difetti di pronuncia, vissuto tra il 1499 ca. e il 1557, è certamente una delle figure fondamentali del Cinquecento italiano e della cultura rinascimentale europea. Studioso spesso posto in ombra, se non addirittura dimenticato, dai programmi scolastici odierni e dalle Università, Tartaglia non fu solo importante per via delle sue ricerche matematico-algebriche (degno di nota è il suo contributo nell’elaborazione della regola generale per la risoluzione delle equazioni cubiche), ma, soprattutto, per il ruolo storico che la sua opera riveste in campo intellettuale. Specialmente gli studi dedicati alla traiettoria dei proiettili per un uso più efficace delle armi d’artiglieria, fanno di Niccolò non solo uno dei progenitori della moderna balistica, ma costituiscono anche una preziosa testimonianza della mutata sensibilità dell’epoca rispetto alla funzione da attribuire agli studi scientifici. L’opera di Tartaglia rappresenta, infatti, una tappa fondamentale nel percorso che condurrà la scienza a sganciarsi (almeno in apparenza) dalla metafisica per rivolgersi alla tecnica e che, nel bene e nel male, alimenterà nel Seicento la cosiddetta Rivoluzione scientifica. Questo provocò notevoli scontri fra Tartaglia e le personalità di spicco a lui contemporanee, costringendolo a un’esistenza trascorsa ai margini, su una strada colma di solitudine e imprevisti. Personaggio controverso, il senso del suo lavoro trascende quello della sua personalità: proviamo a esplorarlo.

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