“Canova. Quattro tempi” di Luigi Spina per l’Accademia Tadini

“Le nuove ricerche […] hanno inserito questo straordinario monumento [la Stele Tadini], che è stato appena oggetto di un attento restauro e del recupero delle originali condizioni di luce dell’ambiente in cui è conservato, in un contesto – quello dell’Accademia Tadini di Lovere – che per la presenza del raro bozzetto per la Religione del monumento funerario di Clemente XIII, di incisioni dalle opere dello scultore e di un’importante documentazione epistolare fanno uno dei santuari, forse il più significativo con Brera, del culto di Canova in Lombardia.”

Fernando Mazzocca

Il progetto autoriale Canova. Quattro tempi

Il progetto autoriale Canova. Quattro tempi è stato ideato del fotografo Luigi Spina, vincitore del Premio Michetti 2022, e si sviluppa nel quadriennio 2019-2022, in parallelo con le celebrazioni canoviane. Il progetto si articola in quattro fasi, ciascuna incentrata su uno specifico nucleo di modelli in gesso conservati presso il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, e vuole restituire dignità al momento creativo di Antonio Canova. Nel processo creativo di Canova un significato di tutto rilievo è dato dai modelli in gesso a dimensione reale, che costituivano il momento di passaggio tra una prima fase ideativa e la vera e propria realizzazione della scultura in marmo. Come spiega il fotografo Spina, “[…] il gesso è, nell’atto del concepimento dell’artista, il momento fragile e variabile del sentire il corpo della scultura”. I gessi non sono ancora opera finita ma, nonostante questo, ne contengono tutta la forza e le potenzialità. I chiodini in bronzo (repères) essenziali per compiere il passaggio dal gesso all’opera finita – guidano il fotografo nel tracciare un atlante visivo del tutto inedito, e consentono al lettore di perdersi per percorsi anch’essi inediti tra espressioni e gesti, acconciature e pieghe dei panneggi.

Le sequenze fotografiche realizzate a contatto con i gessi ne indagano le superfici, e consentono di approfondire – ancora una volta – quel legame tra luce e plasticità della materia che è uno degli aspetti chiave e peculiari dell’opera di Luigi Spina.

Come evidenziato dal sottotitolo, la dimensione temporale è uno degli elementi chiave della ricerca fotografica di Luigi Spina, che si è mosso in solitaria, tra le stanze della Gipsoteca di Possagno. Quei “quattro tempi” non vogliono infatti essere unicamente un espediente per declinare la riflessione visiva nel quadriennio di celebrazioni canoviane (2019-2022). La dimensione temporale ha un’importanza senza pari nella fase creativa e realizzativa dello scultore neoclassico: c’è un prima e un dopo l’opera in gesso. Il prima è lo studio preparatorio; il dopo l’opera finita. Il gesso si pone nel mezzo, centrale.

Il progetto si articola in quattro pubblicazioni curate da 5 Continents Editions, prestigiosa casa editrice di libri d’arte con sede a Milano, accompagnati da testi di Vittorio Sgarbi e dello stesso Luigi Spina. I quattro volumi – in autunno sarà pubblicato il terzo – vogliono quindi presentare al grande pubblico questa fase così significativa di Antonio Canova, uno dei maggiori scultori di tutti i tempi, attraverso lo sguardo sensibile di un artista.

Lovere, il Borgo della Luce

«Il progetto dell’Amministrazione comunale denominato Lovere, il Borgo della luce– spiega il Sindaco di Lovere Alex Pennacchio – ha saputo imporsi nel tempo come uno degli eventi più attesi ed importanti del lago d’Iseo grazie anche alle tematiche di volta in volta individuate e alle prestigiose collaborazioni attivate con artisti di fama internazionale, che hanno contribuito a dare una straordinaria eco mediatica all’evento anche all’estero. Nell’ambito delle iniziative organizzate per l’anno canoviano, l’Amministrazione comunale ha voluto celebrare questo grande artista, il cui ricordo è sempre caro e vivo ai loveresi, mediante la realizzazione di un apposito progetto di illuminazione artistico-scenografica, sviluppato dalla società Goboservice in collaborazione con il noto fotografo Maestro Luigi Spina, con l’Accademia Tadini, il suo direttore dott. Marco Albertario, con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e con la casa editrice Five Continents, che ringraziamo».

A conclusione dell’anno canoviano, che l’Accademia Tadini ha celebrato promuovendo gli interventi di restauro con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca nel 2021, con il racconto della Stele Tadini messo in scena da Lucilla Giagnoni e da Marco Albertario nel settembre 2021 e nel maggio 2022, con la mostra Canova interpretato, curata da Kevin McManus e Marco Albertario, che ha visto fotografi di fama internazionale impegnati nel confronto con marmo canoviano, era naturale fare omaggio all’artista e alla sua opera. La collaborazione con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e con il Comune di Lovere, ha consentito di integrare la presentazione delle immagini realizzate da Luigi Spina sulla facciata dell’Accademia Tadini, dove saranno visibli tutte le sere dal 23 settembre al 16 ottobre, dalle 19.30 alle 24.00, grazie al supporto tecnico di Gobo Service.

«Si tratta – conclude l’Assessore al Turismo Sara Raponi – di un’innovativa mostra a cielo aperto dedicata a Canova, volta anche ad avvicinare residenti e turisti all’arte: le proiezioni, infatti, potranno essere ammirate liberamente nelle ore serali passeggiando sul nostro bellissimo lungolago».

Tra gli scatti concessi dall’artista, selezionati all’interno della sua ricerca, saranno presentate due immagini inedite del gruppo canoviano Le tre Grazie, anticipazione sulla pubblicazione prevista per ottobre.

Il presidente Roberto Forcella commenta: «Con questo evento l’Accademia Tadini conclude le celebrazioni canoviane che l’hanno vista impegnata nel 2021-2022, onorando ancora una volta il debito di gratitudine della famiglia Tadini con il grande artista e impegnandosi a mantenerne vivo il legato, in collegamento con una prestigiosa istituzione come il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, e rafforza i rapporti di collaborazione tra la nostra istituzione e il Comune di Lovere.»

 

Photo credits Bee Visual – 2022

La collaborazione con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno

«Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno – aggiunge il direttore del Museo Moira Mascotto – custodisce l’eredità storica e artistica del genio del Neoclassicismo. Qui sono conservati i modelli in gesso che lo scultore ha realizzato e dai quali ha tratto i marmi finali che sono esposti nei musei più prestigiosi del mondo. Il patrimonio inoltre è arricchito da bozzetti in terracotta, da dipinti a olio e a tempera, dalle incisioni e dai disegni.

La sede espositiva è un complesso composto dalla Casa natale del maestro e dalla Gypsotheca, che comprende l’originale basilica realizzata dall’architetto veneziano Francesco Lazzari (1836) e l’ampliamento progettato da Carlo Scarpa (1957).

Luigi Spina, con una ricerca scandita in quattro tempi, ha immortalato i gessi possagnesi. L’Accademia Tadini di Lovere, in occasione dell’anniversario dei duecento anni dalla morte di Canova, celebra l’Artista proiettando gli scatti in bianco e nero del fotografo casertano sulla facciata della propria sede espositiva, un meraviglioso palazzo ottocentesco voluto dallo stesso Tadini, rinnovando e rafforzando la collaborazione tra le due prestigiose istituzioni accomunate dalla custodia di opere canoviane e dagli obiettivi perseguiti di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio.»

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