La Divina Commedia di Dante Alighieri novamente corretta spiegata e difesa da F.B.L.M.C.

Autore: Dante Alighieri

Data: Roma: presso Antonio Fulgoni, 1791

Tecnica e supporto:

Dimensioni: in quarto

Inventario: ATL M.V.1.1-1.3

In quarto, in tre tomi, con lo stesso titolo tranne che per l’indicazione “Cantica I”, “Cantica II”, “Cantica III”.

Il frontespizio, uguale per i tre tomi, presenta due medaglioni. A sinistra il ritratto di Dante di profilo rivolto a sinistra coronato di alloro con l’iscrizione “DANTHES FLORENTINUS”; a destra, Dante a figura intera in piedi di fronte alla rappresentazione sintetica dei tre regni. In basso, la sigla “Bossi sc.”, fa probabilmente riferimento all’incisore romano Giacomo Bossi (Roma 1750-1804).

Nella parte superiore, il cartiglio presenta iscrizione “Presso di P.B.L.” ; sotto, epigrafe: “Vate divin, se’l mio / Splendore al tuo dir diede, / D’ambo ventura fu che non colpio / Ma la cruda, che fiede / L’alta ragion di Carlo: / Se’ savio, e intenderai me ch’io non parlo.”

I tre tomi sono illustrati con incisioni del fiorentino Sante (Santi) Pacini, che riproducono la topografia di Inferno (I, tra p. XXVIII e p. 1), Pugatorio (II, tra il frontespizio e p. 1) e Paradiso (III, tra p. XII e p. 1) ispirati alle tavole dell’edizione curata Bernardino Daniello (Dante con l’espositione di M. Bernardino Daniello da Lucca, sopra la sua Comedia dell’Inferno, del Purgatorio, & del Paradiso; nuovamente stampato, & posto in luce; in Venetia, appresso Pietro da Fino, 1568).

La copia di proprietà dell’Accademia Tadini è un esemplare in carta bianca; si conosce anche una tiratura in carta azzurra (un esemplare è stato individuato a Milano, Biblioteca Trivulziana, e uno a Manchester, John Rylands Library, Deansgate). Presso la Biblioteca Trivulziana è conservato anche un esemplare al quale sono state aggiunte le incisioni della Commedia prodotte da John Flaxman durante il suo soggiorno romano (1787-1794).

L’edizione è curata dal minore conventuale Baldassarre Lombardi (al secolo Antonio Maria; Vimercate, 1718 – Roma, 1802). DI origine lombarda, frate Baldassarre ricopre tra il 1750 e il 1763 la cattedra di lettore di Filosofia presso il Collegio Mariano ma nel 1769 risulta già trasferito a Roma, dove concluderà la sua carriera come segretario del Ministro generale dell’ordine presso il Convento dei XII Apostoli. Grazie alla mediazione di una rete di amicizie e conoscenze, Lombardi entra presto nella cerchia del cardinale Stefano Borgia e di Carlo Fea e Ennio Quirino Visconti.

La messa a punto del testo e dei commenti al testo di Dante impegna il frate dalla metà del 1782 all’inizio del 1788. Gli studi di Davide Colombo hanno valorizzato il lavoro condotto da Lombardi, a partire dalla scoperta del manoscritto originale, il Codice del P.M. Lombardi M.C. Sopra la Divina Commedia di Dante Alighieri (Roma, Archivio Generale dei Frati minori conventuali, convento dei XII Apostoli, D 54).

I criteri seguiti nell’edizione del poema sono illustrati nella Premessa (Ai cortesi lettori F.B. L., anticipato in “Antologia romana”, n. III, luglio 1791, pp. 20-24), e ripresi, in sintesi, nell’annuncio editoriale, pubblicato sulla “Gazzetta universale” di Firenze del 19 marzo 1791:

«Roma. Sta per uscire dalla Stamperia di Propaganda la Divina Commedia di Dante Alighieri nuovamente corretta, spiegata, e difesa da un celebre Letterato. La fatica da esso fatta per molti anni, deve essere di sommo gradimento ai Letterati, ed Amatori della Poesia, e dell’Italiana favella. Già gli Accademici della Crusca presero nel 1595 a collazionare l’Edizione Aldina del 1502 con quasi un centinaio de’ pi√∫ celebri manoscritti delle loro doviziose biblioteche. Ma ora si rimonta all’edizioni del Secolo anteriore, e specialmente a quella fatta in Milano nel 1478 per Martin Paolo Nidobeato. Col confronto di questa si rilevano molti errori in ogni genere incorsi nelle successive, ed ora ne uscirà quella che annunziamo, e che sarà la pi√∫ purgata sino ai nostri tempi. L’editore non desidera altro se non che i Signori, quali bramano associarsi, diano il loro nome per potersi regolare nella quantità degli esemplari da sottoporsi al Torchio senza ricerca di anticipazione alcuna.»

Lombardi dichiara di aver voluto fondare il proprio lavoro di revisione sulla Commedia curata da Martino Paolo Nibia, pubblicata a Milano da Ludovico e Alberto Pedemontani nel 1478 (C. Dionisotti, Dante nel Quattrocento, in Atti del Congresso internazionale di Studi Danteschi (20-27 aprile 1965), a cura della Società Dantesca Italiana, I, Firenze 1965, pp. 333-378; ed. cons. in C. Dionisotti, Scritti di storia della letteratura italiana, II, 1963-1871, a cura di T. Basile, V. Fera, S. Villari, Roma 2009, pp. 174-212, pp. 204-205).

Il procedimento di Lombardi emerge con chiarezza dalla premessa: “Bisogna dalla moltitudine de’ testi scegliere ed adunare i pezzi delle antiche opere non altrimenti che bene spesso le varie membra d’infrante antica statua qua e là disperse.” Tuttavia, come ha notato Colombo, l’edizione curata da Lombardi è in realtà basata sulla collazione di più fonti, che però non sono elencate in modo sistematico.

E’ possibile che il conte Tadini abbia acquistato l’opera nel corso del suo soggiorno romano, tanto più che la figura di Dante suscitava interesse anche presso la cerchia di Antonio Canova, promotore della realizzazione di un pusto del poeta per il Pantheon (eseguito da Alessandro D’Este e ora conservato presso la Protomoteca Capitolina).

Marco Albertario


Per saperne di più:

P. Colomb de Batines, Bibliografia Dantesca ossia Catalogo delle edizioni, traduzioni, codici manoscritti e comenti della Divina Commedia e delle Opere minori di Dante, seguito dalla Serie de’ biografi di lui. Traduzione italiana fatta sul manoscritto francese dell’Autore, 2 vol. in 3 tomi, Prato, 1845-1848; I, pp. 119-121; (sull’Edizione Nidobeatina: I, pp. 29-34).

M. Roda, Lombardi, Baldassarre in Dizionario Biografico degli Italiani, volume LXV, Roma 2005, pp. 475-477.

D. Colombo, Dante a Roma tra Sei e Settecento, in “Rivista di studi danteschi”, anno XI, 2011, pp. 114-153.

D, Colombo, Per l’edizione del commento dantesco di B. Lombardi, in “Rivista di studi danteschi”, anno XI, 2011, pp. 322-373.

D, Colombo, Baldassarre Lombardi, in Censimento dei commenti danteschi 2. I commenti di tradizione a stampa (dal 1477 al 2000) e altri di tradizione manoscritta posteriori al 1480, a cura di E. Malato e A. Mazzucchi, coordinamento editoriale di M. Corrado, Roma, Salerno ed., 2014, pp. 109-116.

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