Autore: Francesco Rossini

Data: 1863

Tecnica e supporto: Olio su tela

Dimensioni: 320x210 cm

Inventario: P 575

L’iscrizione apposta su una stampa fotografica eseguita da Giovanni Negri recita: «Questo quadro apparteneva al Circolo degli Amici in Roma, e stette nascosto sotto una tapezzeria nelle sale del circolo dal 1849 al 1870. Riproduzione del quadro di S. Rossini» (Museo dell’Ottocento, Faldone 40, MR F 32). E’ lo stesso Giovanni Battista Zitti a segnalare la foto ad Alfredo Comandini che lo pubblica nella sua opera L’Italia nei cento anni del secolo 19. Risulta quindi individuata la fonte della notizia che vuole il dipinto realizzato negli anni della Repubblica Romana (1848-1849) recepita da G. A. Scalzi (in Crescit Eundo 2003, p. 115), che è però contraddetta dalla data 1863 individuata, insieme alla corretta lettura della firma, Francesco Rossetti, da chi scrive e dalla restauratrice Roberta Grazioli durante il restauro del dipinto in occasione della mostra di Genova.
Questi dati confermerebbero la provenienza romana e suggerirebbero di riferire l’acquisto al patriota e industriale Giovanni Andrea Gregorini (1819-1878), che fu dal 1870 alla morte deputato. Il Monumento ai volontari (1865) ne conferma l’orientamento politico con la partecipazione alla celebre “Impresa di Cedegolo” nel 1859.
Va però precisato che l’acquisto non identifica con certezza la committenza, e che persino l’indicazione “Gregorini” confermata dall’Elenco delle opere esposte a Lovere nel 1893 va accolta con cautela, dal momento che erede di Giovanni Andrea è il nipote, Felice Ventura (1836-1882), che assume il doppio cognome Ventura Gregorini, i cui eredi hanno confermato la donazione all’Accademia: di quest’ultimo si conosce la partecipazione alla campagna del 1859 nei Cacciatori delle Alpi sullo Stelvio e alla seconda spedizione in Sicilia nel 1860; combatté a Milazzo e al Volturno, meritando una menzione onorevole (la fonte è P. Rossetti, s.i.d., p. 53).
L’opera, che per elementi iconografici appare celebrativa della Spedizione dei Mille, presenta in realtà un accumulo di elementi che ne fanno una sorta di centone dell’iconografia garibaldina: particolarmente significativa l’aggiunta del cappello alla calabrese teso a connotarlo come eroe della Repubblica Romana. Tuttavia, l’individuazione del possibile modello in una o più stampe popolari, unico veicolo di diffusione dell’iconografia risorgimentale pre-unitaria, potrebbe giustificare la scelta di sommare tutti gli elementi propri dell’iconografia del generale (Albertario 2008). La precocità fa della tela uno tra i pochi “monumenti equestri” dedicati a Garibaldi in vita.
 Marco Albertario

Bibliografia:
Elenco dei principali oggetti e documenti, che fanno parte dell’Esposizione Patriottica nelle Sale del Palazzo Tadini, in XX Anniversario società di Mutuo Soccorso tra gli Operai in Lovere, numero unico, Lovere 1 ottobre 1893, p. 4.
 A. Comandini, L’Italia nei cento anni del secolo 19., 1801-1900: giorno per giorno illustrata, volume 2, Milano 1902-1907, p. 1661.
G.A. Scalzi, in Crescit eundo. Donazioni ed acquisizioni di opere dalla fine dell’800 ad oggi destinate al fondo per la Galleria d’arte moderna e contemporanea, catalogo della mostra (Lovere, Atelier del Tadini, 12 maggio-31 agosto 2003) a cura di G.A. Scalzi, Lovere 2003, p. 115;
 S. Regonelli, in Garibaldi. Il mito da Lega a Guttuso, catalogo della mostra (Genova, Palazzo Ducale, 17 novembre 2007 – 2 marzo 2008), a cura di F. Mazzocca, A. Villari, con la collaborazione di S. Regonelli, Firenze 2007, pp. 53 e 146 scheda 2.
M. Albertario, in Materiali Garibaldini nelle collezioni dell’Accademia Tadini. 1, (Quaderni dell’Accademia Tadini I) a cura di M. Albertario, Lovere 2008, pp. 118-126.
 A. Villari, Immagini del Risorgimento. Cronaca profana e travestimenti sacri prima e dopo l’Unità d’Italia, in La pittura di storia in Italia 1785-1870. Ricerche, quesiti, proposte, a cura di G. Capitelli e C. Mazzarelli, atti delle giornate di studio La pittura di storia negli stati preunitari italiani 1785-1870 (Roma, biblioteca dell’Accademia Nazionale delle scienze, villa Torlonia, 24-26 giugno 2008), Milano 2008, pp. 259-271.