Autore: Antonio Guadagnini
Data: 1861-1865
Tecnica e supporto: affresco
Dimensioni: (non rilevate)
Inventario: Palazzo Silvestri, Sovere
Autore: Antonio Guadagnini
Data: 1861-1865
Tecnica e supporto: affresco
Dimensioni: (non rilevate)
Inventario: Palazzo Silvestri, Sovere
Nella decorazione di palazzo Silvestri a Sovere, affidata dai fratelli Silvestri al pittore Antonio Guadagnini, particolare risalto assume la sala dedicata alla celebrazione degli uomini illustri, tema caro alla cultura italiana dell’Ottocento.
Nella sala, la letteratura è rappresentata da Torquato Tasso che legge il suo poema a Eleonora d’Este, l’architettura da Michelangelo che presenta il modello della cupola di San Pietro e la pittura da Raffaello che ritrae la Fornarina. La scultura è un omaggio ad Antonio Canova. Nella vita del grande scultore viene individuato un momento particolare, l’incontro tra Napoleone e Antonio Canova, approdato a Parigi il 5 ottobre 1802 con l’incarico di scolpire un ritratto di Napoleone Bonaparte. Da queste sedute nascerà il Busto di Napoleone in divisa (il gesso originale è a Possagno, una seconda versione è conservata presso l’Accademia di San Luca, Roma).A questo Canova si ispirerà per realizzare il volto dell’imperatore nella statua commissionata nel 1801 dal governo della Repubblica Cisalpina, Napoleone come Marte pacificatore. Da quel modello deriva il Busto di Napoleone a petto nudo del quale anche l’Accademia Tadini conserva una replica. Il conte Tadini conosceva bene la scultura milanese, alla quale allude nel suo sonetto Sopra la fortuna di Alessandro il Grande, cioè Napoleone (ms, senza indicazione di data; ALTas, Faldone III, fascicolo 1. Composizione poetiche di Luigi Tadini, doc. 223).
Vide l’eroe fortuna
Vestita in ricco arnese
E per il crin la prese,
ne mai l’abbandonò.
Ma strascinolla tanto
Dall’uno all’altro polo,
che alfine il crine solo
Nelle sue man restò.
E nel fuggir la Dea
Rapì quella Vittoria
Ch’egli tenea per gloria
Sul palmo della man.
Questi al valor la cerca,
che sempre fu al suo fianco;
ma già il valore è stanco,
e la ricerca invan.
L’immagine della “Vittoria … ch’egli tenea … sul palmo della man” è un chiaro riferimento alla statua di Canova.
Nell’intenzione di Guadagnini e dei suoi committenti, il mito di Canova e quello di Napoleone si saldano in un’unica celebrazione, che associa la gloria dell’artista e del soggetto.
Marco Albertario
La fotografia dell’affresco di Palazzo Silvestrii è di Massimo Pegurri.