Ritratto di Angelico Scalzi

Autore: Giovanni Trussardi Volpi (Clusone, 1875 - Lovere, 1921)

Data: 1908

Tecnica e supporto: olio su tela

Dimensioni: 90x61 cm

Inventario: P 451

Il dipinto è acquistato dal direttore Enrico Scalzi nel 1924 per la somma di mille lire con lo scopo di incrementare il patrimonio dell’ente con significative aperture sulla produzione artistica contemporanea.

Angelico Scalzi, padre di Enrico, è stato un patriota loverese appartenente a una delle famiglie borghesi della città lacustre. Vicino alla figura di Enrico Banzolini, lo Scalzi è stato particolarmente attivo all’interno del panorama risorgimentale di Lovere tra il 1859 e il 1860.

Il dipinto che lo ritrae è opera di Giovanni Trussardi Volpi a cui spetta anche il Ritratto di Enrico Scalzi. L’opera, datata 1908, si colloca in una fase di passaggio per l’artista che dimostra ancora il debito verso la lezione di Cesare Tallone, suo maestro durante il periodo di formazione presso l’Accademia Carrara. Terminati gli studi presso la Scuola Libera del Nudo a Roma nel 1904, due anni più tardi il pittore è già verosimilmente tornato presso la capitale dove rimarrà fino al 1916 e dove avrà occasione, sul finire del primo decennio del secolo, di frequentare lo studio di Antonio Mancini.

Il Ritratto di Angelico Scalzi è una delle rare tele datate dell’artista clusonese e si colloca all’interno della produzione a lui più congeniale: la ritrattistica. Lo Scalzi è raffigurato seduto in posizione frontale, con abito e cappello scuri e mani giunte sul bastone da passeggio. Dello sfondo si colgono pochi particolari, tra i quali la parte sommitale della sedia su cui l’effigiato è seduto. L’opera risente fortemente dell’influenza di Cesare Tallone, noto per i ritratti vibranti e riccamente costruiti. Il colore è steso ad ampie pennellate, ma si concentra, tanto da creare un inspessimento materico, sul collo della camicia che risalta in questo modo, creando un punto focale luminoso. Ulteriore punto di luce arriva dalla destra del dipinto, illuminando il volto di Angelico Scalzi e creando un gioco d’ombra con il cappello grazie al quale l’attenzione dello spettatore si concentra sullo sguardo penetrante dell’effigiato.

Valentina Raimondo


Per saperne di più:

M.C. Rodeschini Galati, Giovanni Trussardi Volpi, in I pittori bergamaschi dell’Ottocento, a cura di R. Bossaglia, vol. 3, Bergamo 1992, pp. 432-435.

F. Rea, Giovanni Trussardi Volpi pittore allievo di due grandi maestri, in Giovanni Trussardi Volpi. Un verista lombardo, catalogo della mostra (Clusone – Lovere, Città di Clusone – Accademia Tadini, 21 giugno – 30 agosto 1998), Lovere 1998, pp. 10-19

Crescit Eundo. Donazioni ed acquisizioni di opere dalla fine dell’800 ad oggi destinate al fondo per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, catalogo della mostra (Lovere, Atelier del Tadini, 12 maggio – 31 agosto 2003), Bergamo 2003, p. 38.

M. Albertario, Presentazione alla mostra, in Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell’anima, catalogo della mostra (Clusone, MAT – Museo Arte Tempo 23 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022), Cinisello Balsamo 2021, pp. 8-9.

S. Capponi, Giovanni Trussardi Volpi. Proposte per un percorso biografico e artistico tra fonti e modelli, in Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell’anima, catalogo della mostra (Clusone, MAT – Museo Arte Tempo 23 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022), a cura di S. Capponi, S. Damiani, V. Raimondo, Cinisello Balsamo 2021, pp. 26-35.

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